Glossary

ANGOLO AL CENTRO

Dizionario Grassi : (angle du centre du polygone). V. Angolo del Poligono.

ANGOLO DELLA BASE

Dizionario Grassi : (angle sur la base). V. Angolo del poligono.

ANGOLO DEL FIANCO

Dizionario Grassi : (angle de flanc). È quello formato dal fianco, e dalla cortina.

ANGOLO DELLA SPALLA

Dizionario Grassi : (angle d 'épaule). È quello, che viene formato dalla faccia, e dal fianco.

ANGOLO DELLA TANAGLIA

Dizionario Grassi : (angle de tenaille). È: quello, che viene formato esternamente dall' intersezione della linea di difesa radente. Comunemente si chiama Angolo della Tanaglia, perché in questa intersezione le linee di difesa formano una figura di Tanaglia.

ANGOLO DEL POLIGONO

Dizionario Grassi : (angle du polygone). L 'Angolo formato da due lati del poligono si chiama Angolo del poligono, con questa differenza, che quello ANG. del poligono, sul quale si fortifica, dicesi Angolo del poligono interno (côté intérieur), e quello del poligono, dentro il quale si fortifica, dicesi Angolo del poligono esterno (côté extérieur). Fu chiamato Angolo dell'area, Angolo interiore, Angolo del recinto, Angolo della gola del baluardo, Angolo della circonferenza (angle de la circonférence).

ANGOLO DIFESO

Dizionario Grassi : V. Angolo fiancheggiato.

ANGOLO FIANCHEGGIANTE

Dizionario Grassi : ( angle flanquant ). È quello, che viene formato dal concorso, o dalla linea di difesa radente col fianco, o dalla medesima esternamente colla cortina, se vi è il fuoco di cortina.

ANGOLO FIANCHEGGIATO

Dizionario Grassi : (angle flanqué). L ' Angolo formato dall' incontro delle due facce del bastione si chiama altresì Angolo difeso. Venne chiamato frontespizio del baluardo, punta del baluardo, naso, fronte, corona del baluardo, angolo esteriore, o inferiore del baluardo, angolo della fronte del baluardo. Non solo i bastioni, ma le piattaforme, i rivellini, le contragguardie, gli aloni, ecc.., hanno l'angolo fiancheggiato.

ANGOLO RIENTRANTE

Dizionario Grassi : (angle rentrant). Tatti gli angoli, che hanno il loro vertice verso l’interno della fortezza, si chiamano Angoli rientranti.

ANGOLO MORTO

Dizionario Grassi : (espace mort, angle mort). È l'Angolo rientrante, che rimane senza difesa.

ANGOLO SAGLIENTE

Dizionario Grassi : ( angle saillant ). Tutti gli Angoli, che mostrano il loro vertice verso la campagna, si chiamano Angoli saglienti.

BALUARDO

Crusca 1° edizione : vedi BASTIA.

Dizionario Grassi : Riparo d’un luogo assediato vedere Bastione.

BASTIA

Crusca 1° edizione : Da bastía, bastióne, che vale forte, o riparo fatto di muraglia, e terrapienato, per difesa de' luoghi contra i nemici, al quale diciamo anche, baluardo. Lat. propugnaculum.

Dizionario Grassi :

BASTIONE

Crusca 1° edizione : vedi BASTIA.

Dizionario Grassi : (bastion). È una massa di terra, piena, o vuota nel mezzo, rivestita di fabbrica o piota, di figura pentagona con angolo sagliente verso la campagna. Ordinariamente viene collocata agli angoli del recinto della fortezza: deriva da bastia, o da bastita, che ne' secoli bassi significava steccato, trincea, riparo. Alcuni vi sostituirono la voce Baluardo. Si può usare in addiettivo, e in verbo, dicendosi fortificazione bastionata (fortification bastionnée); bastionare un luogo:( bastionner). Sul principio si chiamò Puntone. Il Bastione tutto terrapienato dicesi Pieno (bastion plein); quello, che è vuoto nel mezzo, dicesi Vuoto (bastion vuide); quello, che ha le semigole, le facce, i fianchi, e gli omologhi uguali dicesi Regolare (bastion régulier); se manca una di queste condizioni, Irregolare (bastion irrégulier). II Bastione, le di cui semigole fanno una sola linea retta dicesi Piatto (bastion plat), V. Piattaforma. Due Bastioni costruiti l’un dentro l’altro formano il Bastion Doppio (bastion double), come pure se ha quattro facce. Dicesi di due Bastioni costruiti uno avanti l’altro, Bastione Avanzato il primo, e l’altro Bastione Coperto, oppure Bastione superiore, ed inferiore (bastion supérieur, bastion couvert). Il Bastione, che ha l’angolo difeso rientrante, si chiama Bastione a tanaglia, o a forbice (bastion coupé, bastion à tenaille). Il Bastione, che rimane disunito dal recinto della fortezza, chiamasi Bastione Distaccato (bastion détaché, bastion de campagne). - Mezzo BASTIONE (demi-bastion). È quello che ha una sola faccia, ed un sol fianco.

BATTERIA

Crusca 3° edizione : Dicesi d'una quantità di cannoni, con ciò che vi è d'uopo in un luogo determinato per battere una piazza: dicendosi così anche l'atto stesso del battere piazze, o simili.

Dizionario Grassi : (batterie). È un'unione di più pezzi d'artiglieria posti in un determinato luogo per battere il nemico. La Batteria è per lo più di sei pezzi, e si divide in due Mezze-batterie. Si chiama Batteria Coperta quella, che rimane in luogo al di sopra coperto (batterie couverte, feu couvert); Batteria Piana, quella, che è collocata al piano orizzontale della campagna (batterie horizontale). Batteria Bassa, e talvolta Batteria Interrata (batterie enterrée), quella che si colloca al di sotto di questo piano; chiamasi Batteria Elevata, o a cavaliere, quella, che si innalza al di sopra dell'orizzonte della campagna (cavalier); Batteria galleggiante (batterie flottante), quella che è stabilita sopra barche piatte. Le Batterie prendono anche il nome dall' uso, dal numero, dal luogo, dalla qualità delle artiglierie, e dalla loro varia disposizione; e però vi sono le Batterie d ' assedio, di piazza, di campagna, e di costa; le Batterie di cannoni, di mortaj, d ' obici, e di petrieri; le Batterie di sei, di dodici, di ventiquattro pezzi, e finalmente le batterie in barba ec., come si può vedere alla parola Battere. - BATTERIA chiamavasi nei secoli XV, e XVI il tiro in breccia di più pezzi. Ecco come la descrive il Busca: «Le Batterie nelle muraglie si fanno in questo modo: aggiustansi tutti i cannoni alla medesima altezza, come sarebbe sotto il cordone, e si attende che tutti siano carichi, poi si dà fuoco tutto in un tratto; perché la Batteria riesce più gagliarda, che tirando quando un colpo, quando un altro ecc. Bus. Ist. di Bomb. cap. 47. - BATTERIA fu presa dai nostri antichi Scrittori per Assalto, e però leggesi frequentemente nelle opere loro dar la Batteria, cioè dar l’assalto.

BOCCA

Dizionario Grassi : (bouche). Cosi chiamasi la larghezza dell'apertura d 'ogni arme da fuoco, onde si dice Bocca del cannone, del mortajo, del fucile, della pistola, ecc. - Bocca (bouche). Parte del cavallo, la quale prende molte denominazioni dagli usi, a cui è propria, e dai difetti a cui va soggetta; e però i cavallerizzi la chiamano sofferente, buona, agevole, gentile, delicata, fresca cioè umida, schiumosa, e dura. Il cavallo duro di bocca chiamasi bocchiduro. - Bocca (débouché). Imboccatura distrada, piazza, ponte, porto, trincea, ecc. - Bocca, V. Gola del bastione.

BOMBARDIERA

Crusca 3° edizione : Buca nelle muraglie, onde si tira la bombarda. Latin. ballistarium.

Dizionario Grassi : V. Cannoniera.

BOMBARDIERE

Crusca 3° edizione : Colui, che carica, e scarica le bombarde, e anche generalmente ogni sorta di artiglieríe. Lat. ballistarius.

Dizionario Grassi : (bombardier). Soldato d' artiglieria addetto al servizio de'mortaj.

CANAPE

Dizionario Grassi : V. Cavi

CANNONE

Crusca 1° edizione : più grossa artiglieria.

Dizionario Grassi : (canon). Pezzo d ' artiglieria cilindrico gettato in bronzo, od in ferro fuso, che serve a cacciare projetti di ferro calibrati al suo diametro interno. Il Cannone ebbe diversi nomi per distinguerne le varie spezie, come Sagro, Sagretto, Falconetto, Smeriglio, Drago, Draghetto, Serpente, Draghignazio, Colubrina, e simili. Si distinguono ora dal peso della palla, che cacciano, e però si chiama Cannone di quattro quello, che porta quattro libbre di palla, e così di sei, di otto, di dodici, di sedici, di venti quattro, di trentadue, e di quarant’otto. V ' ha il Cannone Rinforzato (pièce renforcée); ed il Cannone Colubrinato (pièce colubrinde). Il Cannone chiamasi altresì Pezzo d'Artiglieria (pièce d 'artillerie) o semplicemente Pezzo (pièce); Boccą di fuoco (bouche à feu), e quest' ultima denominazione è generica di tutte le artiglierie. V ' hanno i pezzi di campagna, o di battaglia (pièces de bataille, artillerie de bataille), ed i Cannoni d ' assedio, o da muro, o da campo (canons de siège); questi ultimi si chiamano in genere Artiglieria Grossa. Il Cannone è montato sopra un carro, che chiamasi Cassa, V. Cassa. Le parti principali del Cannone sono le seguenti: Il collo o collare (le collet); La gioja (le bourrelet); La volata (la volée (Il primo, e secondo rinforzo (le premier, et le second renfort). Il bottone ( le bouton ) ; La culatta ( la culasse ) ; Gli orecchioni ( les tourillons ) ; Le maniglie ( les anses ) ; Il grano del focone (le grain de lumière ) ; L 'anima ( l' ame ) ; La bocca ( la bouche ) ; Il focone ( la lumière ) , che dicesi anche Lumiera ; MODANATURE (moulures ) ; La gola della bocca ( la gorge de la bouche ) ; La cintura della corona (la ceinture de la couronne) ; La mezza gola della lista ( congé du listel ) ; La lista superiore ed inferiore ( listel supérieur , et inférieur ). L ' astragallo ( l'astragalle ). L ' ovoletto (la doucine). La fascia del primo e secondo rinforzo (plate -bande de renfort); La gola della culatta (le gorge de la culasse); Il toro della culatta (le tore de la culasse); Il rilievo della culatta (le relief de la culasse); Il collo del bottone (collet du bouton); La lista delbottone (listel du bouton ou culdelampe),

CANNONIERA

Crusca 3° edizione : Quella apertúra donde si scarica da i forti il cannóne.

Dizionario Grassi : (embrásure). Quell' apertura, che si fa ne' parapetti per dar esito ai tiri del cannone. Tutta l’apertura della Cannoniera si chiama il Vacuo o la Tromba (ouverture) della Cannoniera. La parte inferiore del Vacuo si chiama Piano (fond, glacis) della Cannoniera, e le parti laterali si dicono Guance (joues). La Cannoniera ha due bocche; quella dalla parte dei difensori dicesi Interna (ouver. ture intérieure), e l’altra Esterna (ouverture exté rieure). Quella porzione di parapetto, che rimane fra il Piano, sul quale è posta l’artiglieria e l’apertura della Cannoniera, si chiama Ginocchiera (genouillère); perché copre le gambe de Cannonieri fino al ginocchio; chiamasi anche Banchina della Cannoniera. -- CANNONIERA BASTARDA, V. Feritoja. -- CANNONIERA. chiamasi pure nell' esercito Piemontese una tenda pei soldati di foggia particolare.

CASSA

Dizionario Grassi : , V. Battere, Tamburo. - CASSA (bois), Quella parte di legno dove entra la canna dell’archibuso, o pistola, e simile arme da fuoco. V. Fucile, Pistola. – Cassa, V. Mina. - Cassa (affût). Telajo a due ruote formato di due tavoloni, che si chiamano Cosce (flasques), uniti con traversi detti Calastrelli (entretoises). La Cassa è chiamata in alcune parti d'Italia Letto, ma questa parola non è del buon uso; in altre vien detta Pajuolo, dal luogo dove si posa. Il Montecuccoli la chiama talvolta Affusto troppo francescamente. È stata chiamata Cara retto, e Carro. V ' hanno varie maniere di Casse, cioè la Cassa d'assedio (affût de siège); la Cassa de'pezzi di campagna (affût des pièces de campagne); la Cassa dell’artiglieria volante (affût de troupe légère); e la Cassa de'mortaj (affût de mortier), che chiamasi più propriamente Ceppo, V. Le parti principali della Cassa da cannone sono: Le cosce (flasques); i calastrelli (entretoises); le ruote (roues); e la sala (essieu). Le cosce sono due tavoloni (madriers) uniti in sieme da tre o quattro assi trasversali. Esse appoggiano la testata sopra il corpo della sala, e posano in terra colla coda (crosse). S' intagliano nelle cosce due orecchioniere (encastremens), nelle quali posano gli orecchioni del pezzo. I calastrelli sono quegli assi, che tengono unite le cosce della Cassa. V'ha il calastrello di volata (entretoise de volée), e quello della coda (entretoise de crosse, ou de lunette). Il calastrello sopra cui posa la culatta del pezzo chiamasi particolarmente Letto (entretoise de support). La sala è un pezzo di legno e di ferro, che entra ne 'mozzi delle ruote, intorno alle estremità del quale esse girano. Le ruote sono composte d'un mozzo (moyeu), guernito d'una buccola (boite), entro il quale s' mpernano le estremità della sala; ed acciocchè le ruote girando non escano, si trattengono mediante un ferruzzo piantato nel capo della sala, che sporge in fuori della ruota. Quel ferruzzo si chiama Acciarino (esse). Intorno almozzo stanno le razze (raies), che vanno a commettersi ne' quarti (jantes), guarniti di cerchione di ferro (cordon). Oltre a queste parti principali, la Cassà de' pezzi di campagna ha pure un asse di legno posto sotto il pezzo, il quale chiamasi Suola (semelle), che s'alza o s'abbassa mediante il giuoco d'una cerniera. La Cassa de' pezzi di campagna si trasporta da un luogo all' altro con somma velocità col mezzo di un carrino a due ruote, che chiamasi Avantreno (avant train), il quale ha nel mezzo della sala una caviglia madre (cheville ouvrière), che s'imperna nella coda della Cassa. Le parti principali dell’avantreno sono i cosciali (armons), il corpo di sala (essieu), il timone (timon), la bilanciuola (volée de derrière), la bilancia del timone (volée du bout de timon), la testata (sassoire), il bilancino (palonnier), le ruote (roues), la sala in ferro (essieu en fer), e lo scagno (sellette). Oltre alle parti già indicate ogni Cassa è guernita 'di molte ferrature, che hanno i loro nomi particolari. Noteremo qui le più principali, siccome quelle, che occorrono più sovente nell' istruzione del cannoniere, unendo insieme ogni maniera di ferratura sia delle Casse dell’artiglieria grossa, che della leggiera. Anelli d' imbracatura ( anneaux d 'embrelage ) ; Bande ( bandes ) ; Bandelle ( bandeaux ) ; Bandelle di rinforzo ( bandes de renfort ) ; Bandelloni ( bandes de recouvrement ) ; Camere ( pitons ) ; Capi della coda ( bouts d 'affút ) ; Catena della scarpa ( chaine d'enrayage ) , o catena di ritegno ; Catene da tiro , o tiranti ( chaine d 'attelage ) ; Catenelle ( chaineltes ) ; Caviglie d ' ogni maniera, cioè piatte, rotonde, e a dente ( chevilles à tête ronde , à tête plate , à men tonnets ) ; Cerchii dell' estremità della sala ( anneaux à happe ), chiamati dal Colliado Maniche ; Chiavarde ( boulons ) ; Chiocciole ( écrous ) ; Chiodi ribaditi ( clous riie's ) ; Controlunetta ( contre-lunette ) , « Contro -rosone da alcuni Toscani ; Dadi colla chiocciola ( crapaudine à écrous ) ; Granchio a forchetta , porta-lanata (crochet à fourche, porte - écouillon ) ; Granchj di volata e di ritiro ( crochets de volée , et de retraite ) ; Lunetta ( lunette ) , e Posone come da alcuni Toscani ; Manivella col braccio ( manivelle et sa branche ) ; Porta - leva ( porte -levier ) ; Ramponi della buccola (crampons de boite); Rosette (rosettes); Rotelle (rondelles); Soprabanda (sus-bande) Sottobanda (sous-bande); Stangone (équignon); Staffe della sala (étriers d 'essieu); Leghe del cosciale (frettes d 'armon); Teste della cassa (tête d 'affût); Vite di mira (vis de pointage). CASSA MILITARE (caisse militaire). Tesoro, o con tante, che segue l’esercito, od un corpo di questo per pagare i soldati. Dicesi, anche Cassa di guerra.

CAVALIERE

Dizionario Grassi : (cavalier). Soldato a cavallo. Si distinguono ora con questo nome i soldati di cavalleria pesante. — CAVALIERE, e CAVALIERO (chevalier). Personaggio distinto per dignità di cavalleria, la quale non si concedeva se non dopo chiarissime azioni guerriere. Le ceremonie cavalleresche sono ite in disuso, ma è rimasto nella milizia l’onore del vocabolo, il quale s'impiega per significare un ufficiale distinto per fama di coraggio e di virtù. — CAVALIERE (cavalier). Una elevazione di terra o di fabbrica di figura circolare, o poligona, che domina le altre parti della fortezza. Serve anche di traversa, V. Traversa. La denominazione di Cavaliere è tratta da somiglianza, che ha con un uomo a cavallo, il quale per la sua elevazione scopre tutto ciò, che gli è intorno. Quindi i modi di dire militari: Essere, stare, porre a Cavaliere, cioè Essere al disopra, comandare, ec. (être à cheval). - CAVALIERE. DI TRINCEA (cavalier de tranchée). Dicesi quella parte del trinceramento alzata alla metà, o ai due terzi dello spalto verso i suoi angoli saglienti: serve a discoprire, ed a battere d 'infilata la strada coperta.

CAVI

Dizionario Grassi : (cables). Tutte le funi, e gomene, delle quali si fa uso per le macchine d'artiglieria, e pei ponti. Diconsi anche Canapi.

COLUBRINA

Crusca 3° edizione : Sorta di artigliería.

Dizionario Grassi : (coluvrine). Cannone lungo, e poco rinforzato. È quasi fuori d'uso.

CONTRAFFORTE

Crusca 3° edizione : Sorta di riparo.

Dizionario Grassi : (contrefort). Un solido di fabbrica congiunto alle mura dalla parte di dentro, affine di renderle più forti contro la spinta del terra pieno, ed anche più resistenti ai colpi d'artiglieria. Si chiama Contrafforte, quasi Contro gli sforzi del terrapieno, e dell’artiglieria. La parte inferiore del · Contrafforte dicesi la Base (base du contrefort); il lato della base, che rimane unito alle mura, dicesi la Radice (racine du contrefort), e quello opposto, la Coda (queue du contrefort), Chiamasi altresi Sperone; Pilastro, ec. (éperon). I Contrafforti vengono distinti secondo la varia loro figura con diversi nomi. Se sono formati a guisa di un rettangolo chiamansi Contrafforti rettangoli (contreforts rectangulaires); se sono più stretti nella coda, diconsi Contrafforti a coda di rondine, ed anche a cuneo (contreforts à queue d ' ronde); se poi sono più stretti nella radice si chiamano a Contracoda di rondine (contreforts à contre- queue d 'yronde). Si danno inoltre Contrafforti a denti, a punta, a pira -. · mide, ripiegati, ec.

CONTRAFOSSO

Dizionario Grassi : (avant-fossé, ed anche contre-fossé). Un secondo fosso, che rimane verso la campagna. · Ne' tempi bassi si chiamava Cerca.

CONTRASCARPA

Crusca 3° edizione : Dicesi la Parte del terreno, chiudente il fosso di contro alla scarpa.

Dizionario Grassi :

CORPO D'ESERCITO

Dizionario Grassi : (corps d 'armée). Un numero di divisioni unite insieme forma un Corpo d ' esercito. Nelle grosse guerre di questo secolo gli eserciti Francesi, numerosi di trecento a quattrocento mila combattenti, erano divisi in più corpi non minori di venti cinque, né maggiori per lo più di sessanta mila uomini. Questi corpi erano comandati dai marescialli, o dai generali più sperimentati. Non v' ha altra via per governare un esercito numeroso, che quella di partirlo in Corpi. - CORPO DI GUARDIA, V. Guardia. - CORPO DELLA PIAZZA (corps de la place): dicesi propriamente lo spazio chiuso dalla linea magistrale. — CORPO DI SALA, V. Cassa. - CORPO A CORPO (corps à corps); vale solo a solo, testa a testa, e si usa dai militari quando nel calore della zuffa i soldati si mischiano con tanta ostinatezza, e cosi da vicino, che ognuno di essi si stringe addosso al suo avversario.

CORTINA

Crusca 1° edizione : cortína di muro, per PARETE.

Crusca 3° edizione : dicono i moderni Quella parte di fortificazione, che è tra un baluardo, e l'altro

Dizionario Grassi : (courtine). Quel luto del recinto, che rimane tra un bastione e l’altro. Ve n'ha di diverse maniere: V ' ha la Cortina composta di due lati, che formano un angolo rientrante, la quale si chiama Cortina a forbice, o a Tanaglia (courtine à tenaille). Si fa la Cortina co ' fianchi, la quale dicesi comune mente Cortina d 'ordine rinforzato (courtine renforcée) a motivo della maggior forza che acquista dall' aggiunta dei fianchi. Vi hanno inoltre le Cortine a denti ( courtine à redans ) ; le Cortine a risalti ( courtine brisée ) ; le Cortine concave ( courtine concave ) formate da una curva , che mostra la sua convessità verso l' interno della fortezza ; le Cortine convesse ( courtine convexe ) , quando la curva mostra la sua convessità alla campagna ; le Cortive ad angolo sagliente ( courtine à angle saillant ), quando sono formate da due linee forinate ad angolo verso la campagna ; v' ha parimente la Cortina occulta ( courtine cachée ) , la quale si può altresi chiamare Cortina morta , o , per meglio dire , Cortina di costruzione, e questa si segna per la costruzione della pianta , ma sulla medesima non si colloca la Cortina reale , la quale s' innalza o in dentro , o all' in fuori dell'occulta . Le parti estreme della Cortina alle volte rientrano indietro, e queste diconsi Rivolti della Cortina (brisures). - CORTINA viene da qualcuno chiamato il Fronte di fortificazione, V. Fronte di fortificazione. - CORTINA (rideau). Una linea di bersaglieri disposta sul fronte d ' un esercito, o d 'un corpo, chiamasi con traslato militare Cortina; e Cortina chiamasi pure quella linea continua di fuoco fitto, che si fa da una truppa ben esercitata, quando i tiri sono in tal modo replicati, che non lasciano vedere sul fronte che una lista di fiamma.

CULATTA

Crusca 3° edizione : Parte deretana di molte cose.

Dizionario Grassi : (culasse). Fondo della canna d' ogni bocca da fuoco.

CUNETTA

Dizionario Grassi : (cunette). Un piccolo fosso incavato nel gran fosso secco, il quale ordinariamente si ' riempie d ' acqua. L ' uffizio della Cunetta è non solo d' impedire al nemico il passaggio del fosso, ma an cora l’avanzamento delle mine verso le mura.

FERITOIA

Crusca 3° edizione : Balestriera, o Piccola, e stretta apertura nelle muraglie. Lat. balistarium.

Dizionario Grassi : (créneau; meurtrière). Una piccola apertura, che si fa ne 'muri per tirare coll' archibuso contro l’inimico. Dicesi anche: Archibusiera, e fu detta impropriamente Archiera

FIANCHEGGIARE

Crusca 3° edizione : Toccare il fianco, Pugnere di costa.

Dizionario Grassi : (flanquer). Dicesi d'un’opera, che coi tiri difende il lato dell'altra. V. Fiancare. - FIANCHEGGIARE; equivale anche a sostenere, ajutare. Es: L 'estremità della sinistra era Fiancheggiata da alcuni quadrati di truppe scelte.

FIANCO

Dizionario Grassi :(flanc). La parte destra, e la sinistra d 'un esercito, d ' un corpo di truppe, d 'un battaglione, d'un campo. Si dice anche Ala. Essere inquietato ne' Fianchi, guarnirsi al fianco destro, ritirare il Fianco sinistro, avanzarsi dai Fianchi, rinforzare i Fianchi, urtar per Fianco, caricar per Fianco, attaccar in Fianco ec. - PEL FIANCO, O AL FIANCO DESTRO, O SINISTRO (par le flanc droit, par le flanc gauche). Voce di comando, alla quale ogni soldato si volta dalla parte indicata. I movimenti individuali si comandano, e si fanno pel Fianco destro, o sinistro, e quelli d'un drappello, o più si comandano, e si fanno per conversione a destra, o a sinistra. - FIANCO (flanc). Quel lato, che rimane tra la faccia del bastione, e la cortina. Si chiama Fianco, perché sta a ' lati del bastione; Dicesi, Radente (flanc rasant), quando la faccia è allineata all'angolo del Fianco; Dicesi, Ficcante (flanc fichant) quando la faccia è allineata ad una porzione di cortina. Vi sono i Fianchi doppi, o duplicati, tortuosi, retti, concavi, detti eziandio allunati, mistilinei ed altri, secondo la varia figura che ritengono. Quando il Fianco ha la spalla, quella porzione, che rimane coperta dalla medesima, dicesi: Fianco ritirato (flanc retiré). - FIANCO BASSO, V. Piazza bassa. — FIANCO SECONDO, FIANCO DELLA CORTINA, FIANCO OBBLIQUO (flanc oblique, second flanc). Quella parte della cortina, che può difendere la faccia del bastione opposto, quando la linea di difesa non va a terminare sull' estremità della cortina. — FIANCO, V. Cavallo.

FORTE

Crusca 3° edizione : diciamo a un Posto fiancheggiato, per guardare un passo, o un sito. Latin. propugnaculum, agger.

Dizionario Grassi : (fort). Posto fortificato per guardare un passo o un sito. Si prende anche per cittadella. Dicesi: Rizzar un Forte, piantar un Forte, sfasciar un Forte.

FORTEZZA

Crusca 3° edizione : Rocca, cittadella, propugnacolo fatto, con forte muraglia, per difender se, e tener lontani i nemici. Lat. arx.

Dizionario Grassi : (forteresse). Un luogo circondato, e difeso da un riparo di terra, di fabbrica, o di pietra. Si usa eziandio di dare alle Fortezze il nome di Piazze forti, o da guerra (places fortes, places de guerre), ed anche semplicemente quello di Piazze (places),

FORTIFICARE

Crusca 2° edizione : Afforzare, e render forte. Latin. fortificare, munire. Diciamo anche Munire, e s'intende di Città, o Fortezze, o simili

Dizionario Grassi : (fortifier). Múnire, riparare, afforzare, fiancheggiare, ed arinare una piazza, un esercito; un corpo di truppe, un posto. - FORTIFICARSI; vale munirsi, ripararsi con opere di fortificazione, con armi in qualche sito

FORTIFICAZIONE

Crusca 3° edizione : Luogo fortificato. Latin. munimentum.

Dizionario Grassi : (fortification): Propriamente è il medesimo, che Fortezza, ma si usa particolarmente questa voce per indicare la scienza, che insegna il modo di fortificare. Vi è la Fortificazione Naturale (fortification naturelle), la quale risguarda i luoghi forti di loro natura; e la Fortificazione Artificiale (fortification artificielle), la quale versa sul modo di fortificare i luoghi deboli, e rimediare coll' arte ai difetti del sito. Da queste due se ne compone una terza, la quale è la Mista (fortification mixte), che è formata dalla natura, e dall' arte. La Fortificazione si divide altresi in Regolare, ed Irregolare (fortification régulière, et irrégulière). La prima ha per oggetto la Fortificazione de' poligoni, i lati, ed angoli de' quali sono uguali fra sé, e la seconda tratta de' poligoni di lati, ed angoli disuguali. Distinguesi inoltre in Permanente, e Passeggiera (fortification permanente, fortification passagère, ou de campagne). La Permanente è relativa alle piazze stabilmente fortificate; la seconda dura un teinpo determinato, e tratta dei lavori, che fanno gli eserciti in campagna, cioè parallele, trinceramenti, for tini, denti, ridotti, ecc. - FORTIFICAZIONE DA MEZZO LATO (fortification à demi flanc). Quella, che prende le difese da opere poste pel mezzo de' lati del poligono, e non negli angoli del medesimo. - FORTIFICAZIONE A TANAGLIA, o sia A FORBICE, detta anche A STELLA (fortification éloilée, fortification à tenaille angulaire). Quella, che viene composta da tanti lati, i quali unendosi, formano altrettanti angoli saglienti e rientranti. - FORTIFICAZIONE PERPENDICOLARE (fortification perpendiculaire; fortification à feux perpendiculaires; fortification à feux directs). Quella, che ha le sue parti combinate in tal modo, che una difende l'altra con un fuoco collocato perpendicolarmente sulla direzione della parte difesa; ma se la direzione della difesa è obliqua per rispetto alla parte fiancheggiante, allora chiamasi: Fortificazione Obliqua (fortification à feux obliques). -- FORTIFICAZIONE POLIGONA (fortification polygonale). Quella, il recinto della quale conserva l’istessa forma del poligono. Se questo è d ' infiniti lati, o circolare, allora la fortificazione, dicesi parimente: Circolare (fortification circulaire). - FORTIFICAZIONE A ROVESCIO (fortification à rebours), viene chiamata particolarmente quella di Donato Rossetti professore nelle scuole d' artiglieria piemontese, perchè invece di trovarsi innanzi all'angolo fiancheggiato del bastione l’angolo sagliente della contrascarpa, vi rimane l'angolo rientrante della medesima. — FORTIFICAZIONE RADENTE (fortification rasante; fortification à feux rasans). Quella, che non ha che un debole comando sopra la campagna. — FORTIFICAZIONE FICCANTE (fortification fichante; fortification à feux fichans). Quella più elevata, che comanda la campagna. La Fortificazione è difensiva, od offensiva (fortification défensive; fortification offensive); la prima s'aggira intorno al modo di difendere le piazze quando sono attaccate; la seconda appartiene al modo di attaccarle od espugnarle. La Fortificazione venne anche chiamata Munizione dal vocabolo latino Munimentum; Difesa; Riparo; Custodia.

FOSSO

Crusca 3° edizione : Fossa grande. Lat. fossa.

Dizionario Grassi : (fossé). Scavamento di terreno, che si fa all'intorno della fortezza. Da qualcuno fu chiamato Fossata. Il Fosso, che non ha acqua, dicesi: Fosso secco, asciutto (fossé sec); quello, che è pieno d ' acqua, dicesi: Fosso con acqua (fosse’plein d’eau). Il Fosso, che è in parte secco, e in parte con acqua, dicesi: Fosso doppio. La parte inferiore del Fosso, dicesi: Fondo del Fosso; Piano del Fosso (fond du fossé). La parte superiore, dicesi: Bocca del Fosso (ouverture du fossé). Fosso cieco (fossé borgne), ehiamasi quello, che si copre con legua sottili, canne, fascine, ed altre cose simili, quanto possano soste nere uno strato di terra, onde ponendovi sopra il piede l’inimico, cadano, e lo facciano cadere nel Fosso. Quest'opera chiamasi anche Trappola (attrappe), ed è usata nella fortificazione passeggiera. - I Fossi, che si scavano dentro la piazza pei trin ceramenti, si dicono: Fossi interni. Şi muniscono talvolta le fortezze con due Fossi; quello più prossimo alla campagna, si chiama: Secondo Fosso, Fosso avanzato, Antifosso, o Contrafosso (avant- fossé).

FRONTE

Dizionario Grassi : (front). La prima linea d 'un esercito, d 'una brigata, d' un reggimento, d ' un battaglione, o d 'una truppa schierata, che guarda verso l’inimico. La prima linea d ' una colonna chiamasi Testa; ma la testa di più colonne, che marciano sulla stessa linea, dicesi: Fronte. Per Fronte d ' un esercito s' intende propria mente tutta la sua estensione dell’ala destra alla sinistra sia sotto l’armi, che in campo. – FRONTE DI BANDIERA (front de bandière). L ' allineamento, col quale è piantata la prima fila delle tende d ' un campo, e lo spazio, che si lascia tra essa, e la linea ésteriore, ove si radunano i soldati in battaglia. -: FRONTE DI BATTAGLIA (front de bataille). Quello spazio occupato dalla prima linea della truppa schierata in ordinanza di battaglia, e più particolarmente lo spazio alla testa d ' un campo, ove si pongono le truppe in ordine di battaglia, a differenza del Fronte di bandiera, che è la parte anteriore del campo. La parola Fronte si usa nel genere mascolino, e femminino, ma è in molti casi usata più sovente in quest'ultimo; e però si dirà: Cavalcare sulla Fronte dell'esercito; Arrestare la Fronte; Allinearsi sulla Fronte di bandiera; Estendere, o Restringere la Fronte, ecc. - STARE A FRONTE (faire face); vale Star contro; Star dirimpetto. - MOSTRAR LA FRONTE (se défendre); vale Stare al posto, Difendere il posto contro chicchessia; coraggiosamente Contrastare. — FAR FRONTE. Opporsi con forza; sostenere un assalto. - FRONTE (front). Voce di comando, colla quale si rimette il soldato voltato sul fianco. - FRONTE ADDIETRO (face en arrière). Voce di comando, alla quale i soldati fanno un mezzo giro a destra, o a sinistra secondo l’avviso, e fanno delle spalle Fronte. Chiamasi anche Fronte la larghezza d ' una linea posta in paragone della sua profondità. Onde si dice trenta due file di Fronte, e tre d ' altezza, parlandosi d ' un drappello spiegato, e trentadue file di Fronte, e di ciotto di fondo parlandosi di una colonna composta di sei drappelli. La Fronte dell'esercito fu anche chiamata Frontiera. — FRONTE, V. Faccia. — FRONTE, o FRONTESPIZIO DEL BALUARDO, V. Angolo fiancheggiato. — FRONTE DEL CAVALLO, V. Cavallo. - FRONTE DI FORTIFICAZIONE (front de fortification). Un lato del poligono fortificato, comprese le opere esterne se vi sono. Generalmente vien definita cosi: Porzione d ' una piazza fortificata, che comprende - due mezzi bastioni colla cortina intermedia: ma questa definizione non è intera, giacchè se il sistema di fortificazione non ha i bastioni, oppure se non gli ha sugli angoli del poligono, la medesima non è in regola. Chiamasi Fronte bastionato, o bastionata (front bastionné) quello, che comprende i bastioni. Venne chiamato altresi Frontale, e Frontone.

GABBIONE

Crusca 3° edizione : dicono gl'Ingegneri a una Macchina rintessuta di vinchi, o salci, e ripiena di sassi, o terra per riparo de' fiumi, e per difesa de' cannoni. Lat. corbes terra et saxis oppleti, loricae vimineae, corbium seu cistarum obiectus.

Dizionario Grassi : (gabion). Specie di cesta, intessuta di vinchi, di figura cilindrica, senza fondo, alta due piedi e mezzo sino ad otto, e di due sino a sei piedi di diametro, la quale empiesi di terra, e serve per alzare parapetti, trinceramenti, spalleggiamenti, traverse, e simili. - GABBIONE DI TRINCEA (gabion de tranchée). Quello, che serve per formare il parapetto della medesima, ed è alto piedi tre, non contando le punte de' pali, sopra un diametro di un piede e mezzo. - GABBIONE FASCINATO (gabion farci). Gabbione, che si empie di fascine, e serve di riparo al primo zappatore, il quale se lo va rotolando di Danzi. Questo non ha punte nelle estremità, ed è alto piedi cinque e un terzo, sopra un diametro di piedi tre e mezzo.

GOLA

Dizionario Grassi : (gorge). Passo stretto nelle montagne, nel quale i soldati sfilano lentamente, e con ristrettissima fronte. Chiamasi anche Stretta; Serra. - GOLA, V. Cavallo. - GOLA DEL BASTIONE (gorge). Quella linea, che s 'immagina condotta da un angolo del fianco all'altro del medesimo bastione. Nel bastione piatto, ossia piatta forma, la gola è uguale a due semigole. - GOLA DELLA BOCCA, V. Cannone.

IMBOCCARE

Crusca 3° edizione : Imboccar l'artiglieríe, vale Investirle con colpo di altra artigliería nella bocca, onde restino senza potersi usare.

Dizionario Grassi : Dicesi delle artiglierie; e vale Investirle con colpo di altra artiglieria nella bocca, onde restino senza potersi usare.

LANTERNA

Dizionario Grassi : (lanterne). Canestro fatto a cono, nel quale pongonsi le palline, e le pietre, che formano la carica del petriere. LANTERNA, V. Cucchiara.

MANTELLETTO

Crusca 4° edizione : Mantelletto è anche una Spezie di riparo militare.

Dizionario Grassi : (mantelet). Spezie di riparo mili tare formato di panconi per lo più ricoperti di latta, e stabiliti sopra due ruote, per ispignerlo dinanzi a guastatori, a difesa della moschetteria degli assediati. È quasi fuori d’uso, essendosi sostituite ai Mantelletti le fascine, o i gabbioni fascinati

MERLO

Crusca 2° edizione : Parte superiore delle muraglie non continuata, ma interrotta d'ugual distanza. Lat. pinna.

MERLONE

Dizionario Grassi : (merlon). Quella parte del parapetto, che rimane fra due cannoniere: si chiama anche Dado, e Molone.

MINA

Crusca 2° edizione : diciamo a quella strada sotterranea, che si fa, per andare a trovare i fondamentí delle muraglie, per mandarle in aria con polvere d'artiglieria.

Dizionario Grassi : (mine). Quel cavo, o buco, che si fa nel terreno, nelle mura, o nel sasso per empierlo di polvere, affine di disunire, rompere, e mandar in aria uno le indicate materie: s'intende sotto il vocabolo di Mina qualunque lavoro sotterraneo, che si fa pel fine sovra indicato. Con espressione più precisa la cavità dove si colloca la polvere si dice: Camera della Mina (chambre de le mine), la quale, quando contiene la carica, chiamasi Forno, o Fornello della Mina (fourneau de le mine). Le Mine, da alcuni autori vennero chiamate Cunicoli, e da altri ne' tempi più remoti Talpe, o Talponi, e corrottamente Trapponi, a cagione della somiglianza, che esse Mine hanno colle tane, che scavano sotto terra i coniglii, e le talpe. Siccome le Mine sono dirette tanto all’attacco, che alla difesa d'una piazza, cosi le prime diconsi Mine di offesa (mines offensives), o semplicemente Mine, e le seconde Mine di difesa (mines défensives), oppure Contramine (contre-mines), le quali si cavano o sotto il riparo primario, o sotto la strada coperta, o sotto lo spalto. Queste si fanno ordinariamente quando si costruisce la fortezza, e qualche volta all'occasione d'un assedio. Il loro scopo è doppio, cioè di scoprire le Mine dell'inimico, e di mandar in aria quello spazio, od opera, sulla quale l'inimico fosse giunto, e vi avesse piantato le sue batterie. Da un condotto grande per mezzo di uno più piccolo si comunica ai fornelli. Il primo dicesi: Galleria (galerie); il secondo, Ramo (rameau), per chè appunto relativamente alla prima è come il ramo rispetto al tronco. Le gallerie delle contrammine si fanno ordinariamente a guisa d'un corridojo. Diconsi Gallerie capitali (galeries capitales) quelle, che sono situate lungo le capitali de' bastioni, e di altre opere; chiamansi Gallerie Magistrali (galeries magistrales) quelle, che. fiinangono parallelle alla Magistrale, o ai lati delle diverse opere. Vengono denominate Gallerie d' Inviluppo (galerie d’enveloppe), quelle stabilite sotto l'estremità degli spalti all’incirca, e queste si riferiscono alle Gallerie Magistrali della contrascarpa, o della strada coperta per mezzo di altre dette di Comunicazione (galeries de communication). Finalınente quelle, che si scavano sotto la contrascarpa, chiamansi: Gallerie Maggiori (galeries majeures). Oltre le indicate, ha un'altra specie di gallerie, le quali prendono origine da quelle d'invi luppo, e s' innoltrano dentro la campagna ad una data lunghezza, parallellamente alle capitali delle opere, e non molto fra esse distanti, all'oggetto di sentire se il minatore nemico si avanzasse fra le medesime; queste chiamansi Gallerie d'ascolto (galerie d’écoute). Per dar lume, ed aria alle gallerie', e a' rami, vi si fanno certe aperture di figura cilindrica, o conica tronca, o piramidale tronca, che vanno a' terminare al di sopra, le quali diconsi: Luminarj, Esalatoj, Trombe, Sfiatatoj, o Spiraglii (ventilateur, évent). Pozzo della Mina (puits de le mine), dicesi quello scavo perpendicolare, o obliquo, che si fa per giungere a stabilire il piano delle gallerie, de' rami, o de' fornelli. Si fanno eziandio i pozzi pelle contrammine per raccogliere le acque; questi, o isolati, o uniti con un condotto, che passa dall' uno all’altro, servono per opporre un maggior ostacolo al minatore nemico. Rampa Discesa, o Seala (rampe, escalier) è quel l’andito, per cui si cala alle Mine, e dicesi più propriamente Rampa, o Discesa se l’andito è di terra, e Scala se è di pietra, o di mattoni. Se i Fornelli delle Mine si stabiliscono in роса di stanza dalla superficie, che si vuol mandare in aria, diconsi Fogate (fougasses). Quelli posti più sotto, e a giusta profondità, chiamansi di primo ordine (fourneau du premier ordre, grands fourneaux), e quelli posti inferiormente a questi, si denominano di second'ordine fourneau de second ordre), e cosi progressivamente le gallerie, e i rami prendono, come i fornelli, la denominazione di primo, e secondo Ordine (grandes galeries, demi - galeries; grands rameaux, rameaux ordinaires). Il Telajo della Mina (chassis) è una macchina composta di travicelli riquadrati, di cui si fa uso per rassodare il piano, e sostenere i fianchi, e le volte delle gallerie. Tra questi Telai, e la terra si frammettono dei tavoloni, e tutta quest'opera si chiama: Armatura, Intelajatura della Mina (coffrage); e però dicesi: Armare, Intelajare (coffrer) la Mina. Carica (charge), dicesi quella quantità di polvere, la quale è impiegata nell' azione della Mina. Essa si depone in una cassetta (coffret), la quale viene posta nel centro del fornello, e trattenuta con forti puntelli (étançons), che vanno ad appoggiare alle pareti di quello. Borratura della Mina (bourrage), si chiama quel masso di materie, col quale si chiude la camera della medesima. La Salciccia (saucisse, boudin) é, per così dire, un budello di tela pieno d'una lenta mistura, il quale dalla bocca della galleria arriva sino al centro del fornello comunicare il fuoco alla carica. La Salciccia giace dentro un canale di legno detto truogolo (auget). Il Compassamento del fuoco (compassement du feu) è la regola, che tiene il minatore nel determinare la lunghezza delle salciccie per far accendere i fornelli in un determinato tempo. In tre maniere si dà il fuoco alla Mina: la prima, e la più antica, è quella dell’Esca (amadou), chiamata da' minatori il Frate, o il Monaco (le moine); la seconda è la più usata ai nostri tempi, perchè più certa e meno pericolosa dell’altre, ed è quella della Cassetta (planchette); la terza finalmente si adopera con un ordigno di moto complicato, e si chiama il Sorcio (la souris). Circolo d'Azione (sphère d’activité), dicesi tutta la distanza dal centro del fornello sino al luogo ove la Mina non fa più effetto. Circolo di friabilità (sphère de friabilité), vien detto quello spazio circolare, che facilmente si scorge nella superficie del terreno ove è volata la Mina. Circolo di Rottura (sphère de rupture), dicesi quella parte del circolo di friabilità, nella quale le gallerie possono ancora venir danneggiate dall'effetto della Mina. Quella porzione di terreno, o di muro, che caccia fuori la Mina, chiamasi generalmente Solido di escavazione (solide d’excavation). Viene perciò que sto riputato di figura parabolica, e denominato Paraboloide (Paraboloide); viene da altri considerato sotto l'aspetto d'un cono troncato (cóne tronquée); altri lo rappresentano come una Iperboloide (iper boloide), e così variamente. Quel vacuo, che lascia la Mina dopo l’esplosione, chiamasi: Imbuto (entonnoir). Quella linea, che dal centro del fornello si suppone condotta alla periferia della superficie esterna dello Imbuto, dicesi: Raggio d'esplosione (rayon de cercle de l’entonnoir). La linea più corta, che s ' immagina condotta dal centro del fornello perpendicolarmente alla superficie esterna dell’imbuto, dicesi Linea di minore, o di me noma resistenza (ligne de moindre résistance), e da qualcuno Linea d'esplosione (ligne d’explosion). Globo di compressione (globe de compression). Quando un fornello fa l'esplosione, manda per aria una parte del terrreno, sotto il quale è collocato ma nel medesimo tempo esercita per isfera la sua azione contro tutta la massa di terra, che lo circonda ad una distanza almeno uguale al raggio obliquo condotto dal centro dell'infiammazione all'orlo dell'imbuto, e questa massa di terra, che lo circonda, compressa dalla forza della polvere accesa, è quella che propriamente deesi chiamare Globo di compressione. Di cesi far volare, far giuocare, far brillare la Mina, dar fuoco alla Mina, sventare la Mina, riscontrare la Mina, turar la Mina, petardare la Mina, acciecare la Mina

MORTAIO

Crusca 3° edizione : Per Istrumento militare. Lat. mortarium, da alcuni detto anche pyloclastrum.

Dizionario Grassi : (mortier). Bocca di fuoco in bronzo, che riposa sopra due orecchioni, e che si punta sotto un angolo più aperto di quello del cannone. L'ani ma del Mortajo è lunga una volta e mezza circa il suo calibro. L'angolo, sotto il quale si punta, è vario assai, perché dipende dalle circostanze, e dall’effetto, ma è sempre inferiore ai 45 gradi. V'ha tre specie di Mortaj, e si distinguono dal diametro, e però sonovi i Mortaj di 12 pollici, di 10, e di 8 pollici. Ve n'ha degli altri più piccoli per cacciar granate. Oltre tutti questi v'hanno i Mortaj detti alla Gomer, perché furono inventati dal Maresciallo di campo Gomer nel 1785, i quali non hanno la camera se parata, ma bensì una camera fatta in forma di cono tronco, la quale si confonde, e si restringe coll'ani ma stessa nel fondo. La camera del Mortajo è una seconda apertura più ristretta, fatta nel fondo di esso, nella quale si mette la carica della polvere, ed il boccone. Le camere hanno avuto la forma di cono tronco, dritto, o rovescio, e sono state paraboliche, o cilindriche. Dopo mille pruove quest'ultima è rimasta in uso. Il Mortajo si carica colle bombe, V. Bomba. Fu anche chiamato Bombarda. Le parti principali del Mortajo sono : La volata ( volée ) ; Il rinforzo ( renfort ) ; Gli orecchioni ( tourillons ) ; Il focone ( lumière ) ; Lo scudicciuolo ( bassinet ) , chiamato anche con chiglia ; Le maniglie ( anses) , chiamate anche ansole ; L ' anima ( ame ) ; La camera chambre ) ; La lista superiore, ed inferiore della bocca ( listel ) ; Il toro della bocca ( tore ) ; La gola della volata ( gorge de la volée ) ; La gola di rinforzo ( gorge de renfort ) ; La lista del rinforzo ( listel du renfort ) ; La gola dell'interno della camera ( gorge du pourtour ) ; V. Armamento del Mortajo ; Ceppo ; Bomba.

MUNIZIONE

Crusca 3° edizione : diciamo anche alla Polvere, e piombo, con che si caricano archibusi, e bombarde, e strumenti simili. 2) Munizione: dicesi alle Provvisioni, per vivere de' soldati. Latin. commeatus. 3) Munizion da guerra, e da bocca Termine proprio, intendendo degli Arnesi militari, e delle Cose commestibili. Lat. instrumentum bellicum, apparatus militaris, copiae, commeatus.

Dizionario Grassi : ed anche semplicemente MUNIZIONE (munition). La polvere, il piombo, le palle, i sacchetti, i cartocci, le cartuccie, le bombe, le granate, le miccie, ed ogni altra cosa, che serve a caricare le bocche di fuoco. MUNIZIONE DA BOCCA. I viveri che l'esercito traesi dietro; onde: Munizione da guerra e da bocca è termine proprio, che significa gli arnesi militari, e le cose commestibili. - MUNIZIONE, V. Fortificazione.

ORECCHIONE

Crusca 3° edizione : Termine d'architettura militare, Parte del baluardo.

Dizionario Grassi : V. Cannone; Mortajo; Bastione; Spalla.

PALANCA

Dizionario Grassi : Sorta di riparo fatto con legnami inzaffati di terra, che si usa nella fortificazione irregolare per difendere un luogo dalle improvvise scorrerie. È an che riparo comunissimo dei Turchi.

PALLA

Crusca 3° edizione : Corpo di figura rotonda. Latin. globus, pila

Dizionario Grassi : (boulet). Globo di ferro fuso di diversa grandezza secondo i diversi calibri, col quale si carica il cannone; e però si dice comunemente: un cannone di 12 libbre di Palla, di 24 di Palla; caricare a Palla. - PALLA INCATENATA (boulet à chaine). Quella Palla, che si unisce ad un'altra con una catena di ferro lunga tre, o quattro piedi, la quale nell'uscire dal pezzo si distende, e atterra ogni cosa che abbraccia; dicesi: Tirare con Palle incatenate. PALLA VUOTA (boulet creux). Una granata reale colla sua spoletta, la quale viene tirata dal cannone; prende il nome di Palla vuota dal pezzo, che la tira. Altre volte la Palla vuota era effettivamente un cilindro di ferro vuoto dentro, il quale si empiva di scaglie di palline, di fuochi lavorati, e di cartuccie. - PALLA ROSSA; PALLA ROVENTE; PALLA ARROVENTATA; PALLA INFUOCATA (boulet rouge). Una Palla di cannone, che si fa arroventare sulle gratelle, e che si introduce nel pezzo con una cucchiara a due manichi. Serve negli assedj per attaccar fuoco alle case, o alle opere di fortificazione. PALLA RAMATA (boulet ramé). Una Palla congiunta ad un'altra con un ramo di ferro. Dicesi per lo più: Tirare a Palle amate, e ramate. -PALLA INCENDIARIA (balle à feu). Un composto di polvere, pece nera stoppe, racchiuso entro un sacchetto, con quattro o sei granate a mano cariche, ed innescate: è di forma ovale, e si tira col mortajo. Serve principalmente negli assedii per iscoprire i lavori, che gli assediati fanno di notte ne' loro approcci; chiamasi anche Pallone. — PALLA (balle). Piccolo glabo di piombo del calibro istesso del fucile, del moschetto, o della pistola, né quali s' introduce per caricarli. Prima che si ponessero in uso le cartuccie, la fanteria nel ricaricare teneva per alcun tempo la Palla fra' denti; e però si legge nelle capitolazioni di quei tempi, che si concedeva alla guarnigione l'onore di uscire da una piazza colle micce accese, le bandiere spiegate, e Palle in bocca. Ora la Palla sta nel fondo della cartuccia colla polvere sopra

PARAPETTO

Dizionario Grassi : (parapet). Massa di terra, o di mattoni, oppure di terra rivestita di mattoni, alzata sull'estremità esterna de' terrapieni; è molto analoga la denominazione all’ufficio, che l'opera presta di parare, ossia difendere il petto del soldato. Si chiamò Anti muro; ora si chiama talvolta Spalleggiamento, od Argine. Il Parapetto si fa'in due maniere: Alto colle cannoniere incavate nel medesimo, e dicesi: Parapetto colle cannoniere (parapet à embrasures): oppure basso senza cannoniere, di modo che l'artiglieria tiri al di sopra del medesimo, e dicesi: Parapetto a Barba d' Artiglieria (parapet à barbette), perchè il tiro rade la parte superiore del Parapetto, quasi come il rasojo rade la barba. La parte del Parapetto, che guarda la campagna, dicesi: Scarpa esterna del Parapetto (talus extérieur du parapet); quella, che guarda l'interno della fortezza, Scarpa interna (talus intérieur); la parte superiore, chiamasi Pendio, o Pendenza (plongée); l'estremità del pendio dalla parte della campagna chiamasi Cresta, o Ciglio esterno (créte extérieure); quella dalla parte del terrapieno, Cresta, o Ciglio interno (créte intérieure, ligne courante, ligne de feu). Vi ha il Parapetto della strada coperta, il quale in diversi modi è stato dagli Scrittori italiani denominato. I Parapetti si fanno talvolta ad angoli saglienti, e rientranti, e diconsi allora: Parapetti a denti di sega (parapet en crémaillère).

PETARDO

Crusca 3° edizione : Che tira peta. 2) Petardo: Strumento militare da fuoco, per romper porte, o simili.

Dizionario Grassi : (petard). Ordegno concavo di metallo, c più comunemente di legno, armato di forti lame di ferro, carico di polvere tenacemente calcata, ed otturata, il quale si appicca ad un muro, o ad una porta, che si voglia rovesciare. Il Petardo è fortemente trattenuto da un tavolone (madrier), che colla sua resistenza lo costringe nello scoppio ad agire contro la parte, alla quale è infisso. Dicesi: Attaccare il Petardo (attacher le petard).

PIATTAFORMA

Crusca 3° edizione : Sorta di fortificazione.

Dizionario Grassi : (plateforme). Un'opera uguale al bastione piatto. Questa voce deriva dalla forma piatta, o, per meglio dire, retta, che hanno le due semi gole, le quali formano una sola linea, o forse anche perchè si appiatta sulla cortina. Vi sono due sorte di Piattaforme; alcune hanno una sola faccia, ma sono poco usate, e chiamansi: Piattaforme rette; le altre hanno due facce come i bastioni, e diconsi: Piatta forme angolari, o semplicemente Piattaforme. Se le Piattaforme invece di rimanere fuori della cortina si costruiscono all’indentro, diconsi: Piattaforme rovesce. Di questo nome per altro alcuni hanno abusato chiamando Piattaforme rovesce tutti i cavalieri nel mezzo delle cortine. Le Piattaforme costrutte nell'angolo della cortina a tanaglia diconsi: Piattaforme ri tirate. Alcuni adoprano impropriamente questo vocabolo per esprimere quel tavolato, o lastricato, sul quale sono disposte le casse d’artiglieria, ma sono da seguirsi. V. Pajuolo.

PIAZZA

Crusca 4° edizione : O piazza d'arme, si dice di Città, o Terra fortificata, e presidiata

Dizionario Grassi : (place). Sotto questa denominazione si comprende qualunque fortezza. Alcuni per maggior chiarezza dicono Piazza Forte, o Piazza da Guerra (place forte, place de guerre). Le Piazze sono di primo, di secondo, o di terzo ordine. Si annoverano nel primo quelle, il poligono delle quali è un quadrato, un pentagono, od un esagono; nel secondo gli eptagoni, ottogoni, enneagoni, o decagoni; nel terzo tutti i poligoni superiori al decagono. Si usa altresì il nome di Piazza, per indicare tutta l'area di una fortezza compresa fra i terrapieni; e Piazza chiamasi pure il vuoto interno d 'un battaglione quadrato. - PIAZZA D'ARME (place d’armes); cosi chiamasi quella fortezza, alla quale in tempo di guerra si appoggia la base delle operazioni dell’esercito, e nella quale si ammassano le munizioni da guerra, e da bocca, e si stabiliscono gli ospedali. Chiamasi an che Sedia della guerra. PIAZZA ANGOLARE, V. Piazza d' armi della strada coperta. - PIAZZA BASSA (place basse). Una batteria scoperta fatta ne' fianchi de' ba stioni, delle piattaforme, de' rivellini, degli aloni, delle contragguardie, ec., la quale rimane, per lo più, al medesimo livello della fortezza. Il muro, che circonda la Piazza bassa, termina al disopra in un pa rapetto, che dagli Scrittori del secolo XVI vien chiammato Corona, o Ghirlanda della Piazza bassa, ma potrebbesi eziandio chiamare: Parapetto della Piazza alta. Se vi saranno tre ordini di batterie ne' fianchi, quello di mezzo si potrà chiamare: Piazza di mezzo Tom. II. E (seconde balterie), e gli altri due avranno la solita denominazione di Piazza alta (batterie supérieure; place haute), e Piazza bassa (batterie inférieure; flanc bas; place basse). Nelle Piazze basse, e di mezzo si costruiscono alcuni posti coperti per conservare le munizioni, e per ricovero degli artiglieri, e questi posti sono chiamati: Caselle, Casematte, Sotterranei, Corpi di guardia (souterrains, magasins, corps de garde). Per andare dalla fortezza alle Piazze basse si fanno certe comunicazioni coperte, le quali dal Marchi sono chiamate: Anditi; dal D’Antonj: Androni; e da al triautori: Corridoj, o Strade ne' fianchi (corridor; communication). Si usano le Piazze basse anche nelle facce de’bastioni, delle piattaforme, degli aloni, delle contragguardie, ec., e nelle cortine. - PIAZZA DA GUERRA, o PIAZZA FORTE, V. Piazza. Piazza D’ARMI, V. Ridotto. PIAZZA D'ARMI DELLA STRADA COPERTA (place d'armes du chemin couvert). Ve ne ha di due sorte: le une si chiamano Saglienti (place d'arme saillante), perchè stanno negli angoli saglienti della strada coperta, e vengono forınate dall'atton damento della contrascarpa; le altre si dicono rien tranti (place d'armes rentrantes); perchè sono poste nell'angolo rientrante della strada coperta, e vengono formate da due piccole facce, che si congiungono ad angolo verso la campagna. Tanto l'une quante l'altre vengono chiamate: Piazze d’armi, perchè servono all'unione de' soldati, per difendere la strada coperta, e per fare le sortite. PIAZZA D'ARMI DENTRO LA FORTEZZA (place d’armes). Quel luogo dove si raduna la truppa prima d'andare alle fazioni militari. PIAZZA D'ARMI NEL FOSSO, Y. Cofano. PIAZZA - uso, D’ARTIGLIERIA, V. Barba; Pajuolo. -PIAZZA DELLA CORTINA, V.V. Terrapieno. PIAZZA ' DI FORAGGIO (place de fourrage). Quella porzione di foraggio, che si assegna a tutti i graduati della cavalleria, ed anche delle altre milizie pel mantenimento de'cavalli di cui abbisognano. Gli ufficiali della cavalle ria hanno un numero di Piazze di foraggio corrispondente al numero de cavalli, che sono obbligati ad avere in guerra. È voce usata dal Melzo. PIAZZA MORTA, significa lo stesso, che Paga morta. V. Paga.

POLVERE

Crusca 4° edizione : Si dice anche Quella, colla quale si caricano l'armi da fuoco

Dizionario Grassi : Una mescolanza di nitrato di potassa (salnitro), solfo, e carbone, colla quale si caricano le armi da fuoco, e le mine, e che in fiammata da una scintilla caccia con gran forza i corpi che le sono vicini. V' hanno tre maniere di Polvere. La Polvere da caccia, della quale non è nostro istituto di parlare; la Polvere da guerra, la quale serve ad ogni uso dell'armi, di qualunque generazione esse siano; e la Polvere da mina, colla quale si mandano in aria macigni, e si spaccano grossi legni. La buona qualità, e per conseguente la forza relativa della Polvere dipende dalla purezza delle tre sostanze, che la compongono, dalla preparazione, e giusta proporzione delle loro respettive quantità, e dalla loro più esatta mescolanza. […]La pruova delle Polveri si fa con un piccolo mortajo, che chiamasi Provetto. V. Provetto

(PONTE) LEVATOIO

Crusca 1° edizione : Da potersi levare; e si dice di Ponte. Lat. pons versatilis.

Dizionario Grassi : (pont). Via di comunicazione da un'opera all'altra elevata sopra pilastri di fabbrica, o di legno. I Ponti delle fortezze si fanno in parte immobili, ed in parte mobili. I primi si chiamano stabili, ed an che fissi, morti, o dormienti (pont -dormant); I secondi diconsi levatoj (pont-levis). I Ponti levatoj si alzano in tre modi': o per mezzo di due lunghe , e grosse travi denominate bolzoni ; o per mezzo di catene, che scorrono dentro le girelle , o carrucole di bronzo ; o pure si costruisce il Ponte levatojo in modo , che una porzione di esso stia dentro l'andito della porta , e l'altra fuori; fra queste due porzioni - rimarranno due grossi perni, che s ' incastrano nelle estremità delle parti laterali della porta , di modo che abbassando la parte di dentro in un fossetto ( cage ) scavato al di sotto , si alzi quella al di fuori ; questo si chiama Ponte a leva ( pont à bascule ) PONTE PROVVISORIO ( pont provisoire ). Quello, che si fa sopra cavalletti, o battelli per le comunicazioni provvisorie. Varia poi è la generazione de' Ponti nelle operazioni di guerra, quando un esercito, od una parte di esso ha da gettar Ponti, lontano, o vicino al nemico, per passare le acque che interrompono i disegni del capitano. I principali sono i seguenti: PONTE GALLEGGIANTE (pont flottant), il quale è fatto di tavoloni, di travi, e di botti gittate sopra l’acqua, connesse con catene, e coperte di tavole pel passaggio d'un esercito. PONTE VOLANTE (pont volant), il quale è composto di due gran battelli distanti l'uno dall’altro, coperti di tavole, e raccomandati con forti gomene alla sponda. PONTE SOPRA CAVALLETTI (Pont sur chevalets), è quello, che si costruisce sopra cavalletti di legno, che servono di pila, sui quali si adattano i tavoloni. Si costruisce nel fosso con acqua delle opere distaccate, o di campagna. PONTE DI BARCHE, BATTELLI, O PONTONE (pont de bateaux), è quello che si stabilisce sopra chiatte, o pontoni legati insieme, fermati colle ancore raccomandati alla sponda con due gomene (cables; cin quenelles). La gomena verso la fonte chiamasi dal Colliado: Dura madre, e quella verso la foce: Pia madre. - PONTE DI CARRA. (pont roulant); quello, che si stabilisce tumultuariamente colle carra poste per a traverso del fiume, ed unite con tavoloni. Le pile di questo Ponte sono formate dalle ruote delle carra. In tutti questi Ponti gli zappatori accomodano le due ripe sia per raffermare le cosce (culées) del Ponte istesso, sia per agevolarne il passaggio all’esercito.

RASTELLO

Dizionario Grassi : (barrière): sotto questa denominazione si può intendere o uno steccato, che si fa dinanzi alle porte delle fortezze, secondo gli accademici della Crusca; o la Saracinesca, colla quale si guarniscono le porte delle piazze di guerra.

RASTRELLERIA

Crusca 4° edizione : Si dice anche quello Strumento, dove si attaccano le armi

Dizionario Grassi : (ratelier). Strumento di legno fatto a guisa di scala a piuoli, che si conficca per tra verso nel muro sopra la mangiatoja, gettandovi sopra lo strame, che si dà ai cavalli. - RASTRELLJERA (ra telier). Strumento di legno disposto per lungo, al quale si appoggiano in bell'ordine le canne de' fucili lasciando il calcio in terra. Si usano ne'corpi di guardia, nelle sale d’armi, ec. RASTRELLIERE chiamansi anche que ' legni con mensole, dove si posan per lungo le alabarde, ed altre armi in asta. Dicesi eziandio Rastrello.

RASTRELLO

Crusca 3° edizione : Diciamo anche quello steccato, che si fa dinanzi alle porte delle fortezze, e all'uscio fatto di stecconi. Lat. cataracta.

Dizionario Grassi : V. Rastrelliera.

RITIRATA

Crusca 3° edizione : Il ritirarsi: e dicesi propriamente degli Eserciti, quando si ritiran dalla battaglia, Latin. receptus us. Ma anche d'altro che che sia.

Dizionario Grassi : (retraite). Il ritirarsi d'un esercito, o d'un corpo di truppe dalla faccia dell’inimico. La Ritirata è forse l'operazione più difficile nella guerra; essa dee essere lenta, assicurata ad ogni momento da grandi evoluzioni, da luoghi scelti con avvedutezza, da continui attacchi dati all’inimico, che insegue. La gloria d'una Ritirata, nella quale l'esercito tragga in salvo le sue artiglierie, e le sue bandiere, equi vale a quella d'una Vittoria. Dicesi anche: Ritratta. RITIRATA (retraite). Avviso, che si dà la sera col tamburo ai soldati d' una guarnigione, o d'un campo di rientrare ne' loro alloggiamenti. V. Batter la cassa. RITIRATA chiamasi il luogo dove l'esercito si ha da ritirare, e dove si ritira. — RITIRATA (retirade). Un trinceramento composto di due facce ad angolo rientrante. Si fa nell'interno d'un' opera, che si vuol contendere acremente all' inimico. Se: l'inimico ha levate tutte le difese, dell'opera, allora si cerca di munire la Ritirata d'un parapetto, e d'un fosso. In campagna si fanno Ritirate con fascine, gabbioni, e botti ricoperte di terra

RIVELLINO

Crusca 1° edizione : Termine militare. Sorta di fortificazione.

Dizionario Grassi : (ravelin). Un'opera distaccata, composta, oltre la scarpa interna, di due facce, e qualche volta di due facce, e due fianchi, la quale si pone innanzi alla cortina. Sembra che questa voce possa essere derivata dalla latina Revellere, che significa Distaccare: e siccome il Rivellino è la prima tra le opere di staccate, si pel tempo della sua invenzione, che per l'importanza dell’ufficio, così si può credere, che sia stata chiamata per antonomasia: L'opera distaccata. Quest'opera dalla maggior parte de'nostri meno recenti scrittori è chiamata Mezzaluna. Ma il Rivellino si distingue dalla mezzaluna dalla situazione, e dalla forma della scarpa interna. Il Rivellino è posto avanti la cortina, e la mezzaluna avanti l'angolo fiancheggiato del bastione; il Rivellino ha la scarpa interna formata di due linee, che fanno un angolo sagliente verso la cortina, o di una linea retta sol tanto, e la mezzaluna ha la scarpa interna formata con un arco, che mostra la sua concavità all'angolo fiancheggiato del bastione, ed ha perciò una figura di mezzaluna, dalla quale ha preso il nome. Siccome questa è nel restante perfettamente simile al Rivellino, non è da stupire se si sono talvolta confuse le loro denominazioni. L'uso per altro de' più esatti insegna a ritenere l'antico nome di Rivellino senza ricorrere ad una voce traslatata più per capriccio, che per necessità, intendendo sempre colla voce di mezzaluna quell'opera a suo luogo descritta, che si pone innanzi agli angoli fiancheggiati de' bastioni. Il Marchi lo chiama anche Puntone; il Capra lo chiama Corno, ed altri Bastionetto. Il Rivellino di due facce dicesi: Rivellino semplice; quello, a cui s'aggiungono i fianchi: Rivellino coi fianchi; e quello, entro il quale si costruisce un altro piccolo Rivellino, chiamasi: Doppio Rivellino. Il lato del Rivellino, o i due lati, che guardano la cortina, diconsi: Semigole, ma il chiarissimo Signor Cavaliere Marini crede che sarebbe meglio chiamarli Scarpa interna del Rivellino, come egli stabilisce per l’Alone, e la Contragguardia

RONDA

Crusca 4° edizione : Guardia, che si fa da' soldati passeggiando le mura della fortezza, e visitando le sentinelle. Lat. lustratio excubiarum. Gr. προπετῶς. 2) Per lo Soldato medesimo, che fa la ronda

Dizionario Grassi : (ronde). Giro, che si fa nella notte da un sottoufficiale, e da uno o più ufficiali tutto all' in torno del recinto d'una piazza, ed a tutti i corpi di guardia per visitare le sentinelle, ed esaminare se i soldati fanno il dover loro. Dicesi: Far la Ronda; Andare in Ronda. Le Ronde si distinguono dal nome del grado di chi le fa, e però vi ha la Ronda ser gente, la Ronda capitana, la Ronda maggiore, ec. RONDE chiamansi anche coloro, che fanno la Ronda, V. Contrassegno

SACCHETO

Dizionario Grassi : (gargousse). Tasca di sarga, entro la quale si racchiude la carica di polvere del cartoccio. Se il recipiente della polvere è di carta, chiamasi anche Sacchetto, e per Sacchetto intendesi talvolta tutto il cartoccio, dicendosi: Caricar a Sacchetti, tirare a Sacchetti, V. Cartoccio

SCARPA

Crusca 3° edizione : Diciamo anche a quel Pendio delle mura, che le fa sporgere in fuora più da piè, che da capo.

Dizionario Grassi : (escarpe). Il pendio, che si dà ad un muro, o ad un terrapieno, per cui viene a sporgere in fuori più al piede, che alla cima. La Scarpa de' terrapieni è stata chiamata Pendio, Declivio, Falda, Collana, Salita, Difesa, Sdrucciolo, ę Tallone: quest'ultima voce sembra aver fornito ai Francesi la parola Talus, della quale si servono per esprimere in genere ogni maniera di lavoro fatto a Scarpa. SCARPA DEL FOSSO, V. Contrascarpa.

SENTINELLA

Crusca 3° edizione : Quello spazio di tempo, che stanno i soldati la notte vigilanti alla guardia, e anche il soldato stesso, che fa la guardia. Lat. vigilia, excubiae.

Dizionario Grassi : (sentinelle). Soldato, che fa la Guardia. Dicesi: Cambiar le Sentinelle, Posar le Sentinelle; Rimettere le Sentinelle, ec. Usasi anche il vocabolo di Sentinella per la guardia stessa, che fa il soldato, e però si dice: Far la Sentinella, Stare in Sentinella, Essere in Sentinella, e simili. Chiamasi anche Scolta. SENTINELLA, V. Garetta

SPALLA

Dizionario Grassi : (épaule). Una massa di terra, incamiciata di muro, o di piota, aggiunta alla parte del fianco verso la campagna per coprire il rimanente del me desimo. La voce deriva dall' uffizio, che fa l'opera di spalleggiare, ossia coprire i fianchi ritirati. Se la punta della Spalla è rettilinea, l'opera riterrà il suo nome; se è curva, prenderà quello d’Orecchione, tanto a cagione della figura, che della prominenza. Quella porzione di Spalla, che rimane innanzi la cortina, e si unisce al fianco ritirato dicesi: Rovescio della Spalla. Nella Spalla retta, quel lato, che guarda la Spalla opposta, si può chiamare, secondo il chiar. Marini, Fianco della Spalla; e quell' altro, che va ad unirsi colla faccia del bastione: Fronte della Spalla.

SQUADRA

Crusca 3° edizione : Strumento col quale si squadra, fatto di due regoli commessi ad angolo retto. Latin. gnomon. Gr. γνώμων. 2) E Squadra: per Banda, squadrone. Lat. cohors.

Dizionario Grassi : Questo vocabolo ebbe nel corso degli ultimi secoli varii significati secondo i varii cambia menti, a cui andò soggetta la milizia italiana. Fu presa, e si prende ancora dagli oratori, e dai poeti per Isquadrone, Schiera, Soldatesca, e Banda. Ma stando allo stretto significato della parola, s'intende ora per lsquadra una parte della compagnia data in custodia al caporale. Avvertasi, che questo scompartimento di soldati in Isquadre, e compagnie è per tutti gli usi di quartiere, poichè nelle evoluzioni lo scompartimento si fa per drappelli, e sezioni. I Fran cesi, che presero da noi questo vocabolo, dicono: escouade. I lavoratori dividonsi in Isquadre. Si va per Isquadra alle fatiche, e simili. Anche i minatori si scompartiscono per Isquadre. -SQUADRA, V. Strumenti da minatore.

STRADA COPERTA

Dizionario Grassi : (chemin couvert). Quello spazio di una larghezza sufficiente o per esercitare le difese del solo moschetto, o anche quelle dell'artiglieria minuta, il quale gira intorno al fosso, e rimane' coperto dalla parte della campagna da un parapetto, che si unisce allo spalto. La Strada coperta si divide in tanti lati, i quali si chiamano Rami (branches). Si costruiscono talvolta all'intorno delle fortezze due Strade coperte; in questo caso quella, che rimane verso la campagna, si dice Antistrada, o Contrastrada coperta (avant- chemin couvert). Varie sono le denominazioni date dagli antichi nostri scrittori alla strada coperta. Marchi la chiama Strada all'intorno de' fossi, Strada, che circonda la fabbrica, Strada di fuori, e chiama il parapetto di essa Strada; Rivellino. Il Tartaglia la chiama: Via segreta. Il Lanteri: Via da uscire. Il Mora: Strada ripiegata in dentro. Il Lupicini: Strada del ciglione del fusso; Via, e trincea della contrascarpa. Il Bellici: Via maestra fuori del fosso: ed il Rossetti: Corridore. STRADA DELLE RONDE (chemin des rondes). Piccolo spazio lasciato pel passaggio delle ronde fra la scarpa esterna del parapetio, ed un piccolo muro costrutto sull'estremità superiore del rivestimento. La Strada delle ronde è quasi affatto disusata: chiamavasi propriamente Rondello.

TERRAPIENO

Crusca 3° edizione : Bastione fatto, o ripieno di terra. Lat. agger.

Dizionario Grassi : (terreplein). Una elevazione di terra rivestita ordinariamente di mattoni, o di piota, sulla quale si dispongono le artiglierie, e gli uomini armati per difesa della fortezza. La pendenza, che ha il Terrapieno dalla parte della fortezza, chiamasi Scarpa del Terrapieno (talus du terreplein), V. Scarpa. La larghezza del Terrapieno nella parte superiore dicesi Larghezza, o piano superiore del Terrapieno (extrénité du terrepleịn), e quella, che giace al li vello stesso della fortezza, dicesi Larghezza, o piano inferiore, e più succintamente Base del Terrapieno (base du terreplein). Il Marchi chiama la prima Sommità, e la seconda, Piede, o fondo del Terrapieno. Fu chiamato Terraglio, terrato, argine, corridojo, o piazza della cortina, strada coperta, e ramparo. Nessuna di queste voci è riinasta in uso presso gli scrittori militari.

TORRE

Crusca 3° edizione : Coll'o stretto. Edificio eminente, per lo più quadrangulare, assai più alto, che largo, fatto comunemente, per propugnacolo, e per fortezza delle terre. Lat. turris.

Dizionario Grassi : (tour). Opera di pietra, di mattoni, rotonda dapprima, quindi quadrata, o di più lati, che gli antichi adoperavano in luogo de bastioni. Le Torri și chiamarono anche Torrioni, e principalmente quando erano più spaziose. -TORRE. Edificio usato dagli antichi non solo a difesa intorno ad una città, prima dell’invenzione de' bastioni, ma altresì ad offesa. Facevansi di legno guarnite di pelli fresche, o d'altro, per ripararle dal fuoco, e s' avvicinavano alle mura, ņemiche, alle quali soprastavano. Dalle Torri si lanciavano dardi, sassi, fuochi, e finalmente ponti per calare nella piazza,

TORRIONE

Crusca 1° edizione : Accrescitivo di torre, torre grande.

Dizionario Grassi : V. Cavaliere; Torre.

TROMBA

Crusca 1° edizione :Strumento di fiato, proprio della milizia, fatto d'ottone. L. tuba.

Dizionario Grassi : (trompette). Strumento da fiato, proprio delle milizie a cavallo, fatto d'ottone. Dicesi: Dar pelle Trombe, e vale cominciare a suonar le Trombe, e chiamar a battaglia. TROMBA, V. Cannoniera. TROMBA, V. Mina.

ZAPPA

Crusca 1° edizione : Strumento noto, per uso di lavorar la terra. Lat. ligo, onis.

Dizionario Grassi : sape). Fosso, o per meglio dire, Trincea sbozzata, che scavano gli zappatori in gran vicinanza delle opere fortificate dell'inimico. La Zappa è più stretta della trincea, e quando si allarga, perde la sua prima denominazione, e prende quella di Trincea. È voce non solamente dell’uso, ma de' buoni scrittori italiani di cose militari. Vedansi le istorie d'Arrigo Davila. I lavori per la Zappa si dividono in lavori di Zappa semplice (sape simple), di Zappa doppia (sape double), di Zappa volante (sape vo lante), di Zappa coperta (sape couverte), e di Mezza- zappa (demi- sape). Nella Zappa semplice si alza un solo parapetto, due nella doppia; alla Zappa volante si procede con gabbioni vuoti, che i lavora tori riempiono di terra di mano in mano, che avanzano; la Zappa coperta è quel cammino, che si fa dotto terra per riparare gli 'zappatori dalle granate, dai fuochi lavorati dell’inimico; la Mezza -Zappa poi è quella, che si fa con gabbioni posti sulla linea della trincea, che si dee scavare, e che si vanno riempiendo. Gli intervalli tra un gabbione, e l'altro si chiudono con sacchi di terra. Il celebre Carnot nel suo trattato della difesa delle piazze non fa menzione che di tre maniere di Zappa, le quali sono affatto diverse dalle sopra indicate, quantunque abbiano le stesse denominazioni. I lavori della Zappa, secondo questo autore, debbonsi dividere in lavori di Zappa volante, di Zappa piena (sape pleine), e di Zappa doppia (double sape). I primi si fanno di notte, seguendo la linea segnata da fascine, o gabbioni posti a luogo dagl' ingegneri. I secondi si fanno di giorno, e quando il pericolo è più imminente, da quattro zappatori, il primo de' quali sbocca la trincea scavandola in larghezza, e profondità, ed al zando la gittata in iscarpa con un rilascio vicino al gabbione; il secondo tien dietro al primo, ed allarga i lavori incominciati; gli altri due danno ai lavori la conveniente larghezza. A questi primi quattro succedono altri quattro collo stesso ordine di lavoro, ed i primi diventano secondi. La trincea dee avere sette o otto piedi di larghezza nelle imboccature, e dieci o dodici nelle piazze d'armi. Finalmente i lavori della Zappa doppia sono quelli, che si fanno nello stesso modo indicato pei lavori di piena Zappa da otto zappatori attelati, quattro de'quali scavano sinistra, e quattro a diritta. -ZAPPA, V. Strumenti da zappator